I Malavoglia

TEATRO QUIRINO, Dall’11 al 13 Marzo 2022 –

Progetto Teatrando
presenta

ENRICO GUARNERI

I MALAVOGLIA

di Giovanni Verga

regia GUGLIELMO FERRO

con

Francesca Ferro   Rosario Minardi   Nadia De Luca   Rosario Marco Amato
Gianpaolo Romania   Elisa Franco   Pietro Barbaro   Mario Opinato   Giovanni Arezzo
Turi Giordano   Giovanni Fontanarosa   Verdiana Barbagallo
Federica Breci   Giuseppe Parisi   Ruggero Rizzuti   Viola Auteri

All’apertura del sipario, si entra in una scena che sembra emergere da una sovrapposizione di dipinti: “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, per l’impatto cromatico e “Le déjeuner sur l’herbe” di Claude Monet, per l’armoniosa disposizione microcosmica dei personaggi, che origina un affascinante contrasto tra la fatica del lavoro e l’eleganza delle posture. Il rimando iconografico si verificherà anche in altre scene successive: una su tutte il bagno di Alessi, d’impronta caravaggesca. 

Da un fondale profondamente nero emergono, grazie ad un sapiente uso della luce, i Malavoglia insieme ad alcuni abitanti di Aci Trezza. Sono disposti per gruppi, quasi isole di un arcipelago. Sono vestiti con abiti umili ma il raffinato gusto dell’accostamento dei colori (tutti declinati in sfumature dall’ocra al fango -uniche eccezioni “in nero” i personaggi con cui la Morte entra più in confidenza-) rendono l’insieme profondamente emozionante.

I personaggi si muovono sopra un’architettura di praticabili fissi e mobili, che sanno far immaginare situazioni di terra e di mare. All’occorrenza, scende la vela della Provvidenza che oltre a rendere più vivide le scene delle tempeste, va a costituire un interessante secondo fondale, sul quale far vivere suggestive scene di ombre.

L’allestimento quasi totalmente corale, viene enfatizzato da una narrazione che si muove spesso come in un campo sequenza cinematografico.

L’adattamento privilegia le scene che vedono centrale il ruolo della Natura (“mare amaro”), crudelmente indifferente al destino degli umani. Natura declinata sia come macrocosmo che come microcosmo delle passioni, inflitte e subite da e tra gli uomini.

Elemento di raccordo, umano e narrativo, la figura di Padre ‘Ntoni: un Enrico Guarneri vibrante e commovente; dilaniante e dilaniato nel suo urlo finale. Lui, scoglio, a cui sanno avvinghiarsi, con naturalezza, tutti gli altri interpreti.

Particolarmente efficace e suggestiva la regia “per immagini” di Guglielmo Ferro.

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