Presentata la stagione 2025-2026 del Nuovo Teatro Ateneo: non solo un calendario di spettacoli ma un’arena di idee e di corpi

a Velia Papa affidata la direzione artistica

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SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA

Sala del Senato Accademico

15 Settembre 2025


Evento di apertura del prossimo 8 Ottobre, un omaggio a Bob Wilson:

Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Aleksandra Jovicevic e Marta Marchetti


Quello che si apre sul palcoscenico del Nuovo Teatro Ateneo non è solo un calendario di spettacoli, ma un’arena di idee e di corpi, una geografia complessa dai molteplici significati: dalle rivendicazioni delle identità  marginalizzate, alle ferite non cicatrizzate della storia, fino alle inquietudini più intime che ci parlano di giustizia,  memoria, responsabilità. 

Attraverso il prisma della drammaturgia contemporanea e di linguaggi performativi innovativi, la stagione  dialoga con la lezione di Euripide e di Sofocle, con quella forza tragica che smuove le coscienze e squarcia il  velo dell’ipocrisia sociale. Il teatro qui diventa “pólis”, spazio di partecipazione attiva, luogo dove le  contraddizioni del mondo si fanno corpo, voce, gesto. 

In questa cornice si inserisce la compagine internazionale che il Nuovo Teatro Ateneo accoglie con un rigore  etico e artistico che si manifesta nel respiro delle storie portate in scena. Dall’Asia all’Europa, dall’America  Latina al Nord Africa, ciascuna proposta è un frammento di un discorso più ampio, un’esplorazione delle nostre  radici e delle nostre ferite. Così l’opera del collettivo cileno si intreccia con quella della compagnia belga, la  danza svizzera trova affinità con la narrazione italiana, e insieme compongono un mosaico di tensioni e  speranze. 



La riflessione sulla violenza e la memoria, sul rapporto tra individuo e collettività, sulla fragile umanità in tempi  di crisi, attraversa la scena come un filo rosso. Non si tratta mai di uno sguardo distante, ma di un’immersione,  di un confronto che scuote e stimola, che invita lo spettatore a porsi domande, a farsi testimone. 

Ecco allora che gli incontri degli studenti con gli artisti sono parte integrante del progetto culturale del Nuovo  Teatro Ateneo, intessuto di didattica e di ricerca. I laboratori, accanto agli spettacoli, assumono il valore di  pratica condivisa, di processo di formazione collettiva, un invito a mettere in discussione le proprie certezze e  a sperimentare nuovi modi di relazione con l’altro, con il diverso e il molteplice. 

Leggere questa stagione come un semplice elenco di titoli sarebbe tradirne la natura più profonda: è un  percorso che attraversa paesaggi culturali complessi, che si nutre di una consapevolezza storica e civile, che  restituisce al teatro la sua funzione originaria di specchio critico e motore di trasformazione sociale. 

Il Nuovo Teatro Ateneo si conferma così un presidio di intelligenza e innovazione culturale, un luogo in cui la  parola, l’immagine, il corpo si fanno strumenti di un discorso che non si esaurisce nella rappresentazione, ma si apre all’incontro, alla discussione, all’azione. Qui il pubblico non è spettatore passivo, ma parte attiva di un  rituale collettivo che rinnova da millenni il senso stesso del teatro. 

Antonella Polimeni – Rettrice Sapienza Università di Roma

Un teatro che onora la memoria storica dando vita a un’officina del futuro – ha dichiarato la Rettrice Antonella Polimeni – perché questo, da sempre , è il dna del Teatro Ateneo. Un corredo genetico che continua ad aprirsi in un percorso che non smette di sorprendere, d’interrogare e di fare comunità.

Marco Benvenuti – Direttore del Centro Sapienza Crea / Nuovo Teatro Ateneo

“Dopo una prima stagione sperimentale che ha segnato il ritorno del Nuovo Teatro Ateneo sulla scena romana –  ha affermato il Direttore del Centro Sapienza Crea / Nuovo Teatro Ateneo Marco Benvenuti – proponiamo quest’anno un cartellone ricco di artisti internazionali. Contiamo, in questo modo, di proseguire ed  anzi innovare la tradizione teatrale della Sapienza, la cui vocazione è di coniugare didattica, ricerca e  sperimentazione e, in tal modo, di presentare agli studenti e, più in generale, al pubblico cittadino uno sguardo  originale e culturalmente qualificato sui problemi talvolta drammatici del nostro tempo. Consapevoli che dal disordine del nostro tempo prenderà forma un nuovo ordine”.

Velia Papa – Direttrice tecnico-artistica del Nuovo Teatro Ateneo

La direzione tecnico-artistica del Nuovo Teatro Ateneo è stata affidata al prestigio riconosciuto di Velia Papa e al suo sguardo esigente ed appassionato. La direttrice Papa ha riferito in conferenza stampa “come questo incarico costituisca una grande opportunità, ma anche una  grande sfida. Il Teatro ha ospitato, nel suo recente passato, artisti italiani e stranieri di grande valore che hanno  scritto la storia del teatro contemporaneo; ho cercato, quindi, di riprendere le fila di quelle stagioni per ristabilire  prioritariamente il ruolo internazionale del Nuovo Teatro Ateneo.

Il programma, infatti, vuole offrire un’ampia  panoramica delle forme e delle fonti di ispirazione del teatro contemporaneo. La complessità della realtà  sociale, culturale e politica che stiamo vivendo guarda al teatro come ad una forma di espressione artistica che  consente un dialogo comunitario e una preziosa modalità, oggi sempre più rara, di incontro creativo tra le  persone. Ecco che emergono nuove forme di teatro partecipativo che inducono gli spettatori/autori ad  esperienze di cittadinanza attiva e creativa. Le proposte della compagnia belga Ontroerend Goed con Handle  with Care e della britannica Subject Object con Work.txt sono costruite proprio per offrire al pubblico nuovi  strumenti di espressione collettiva.

Così come Uproar, ideato e condotto dalle artiste peruviane Moyra Silva e  Carolina Rieckhof, le quali invitano a riscoprire la forza dirompente e liberatoria delle forme di protesta che  attingono alle arti e alle tradizioni popolari. Il teatro esce dunque dai suoi confini e si espande per invadere altri  ambienti artistici, come in TITANS, il lavoro multidisciplinare dell’artista greco Euripides Laskaridis. Nuove  storie che attingono all’attualità si impongono alla nostra attenzione per richiamare il ruolo sociale del teatro,  come nel lavoro di Marco Baliani, fondatore del teatro di narrazione italiano che presenta al Nuovo Teatro  Ateneo il suo acclamato Kohlhaas.

Il programma presenta, inoltre, forme originali di teatro documentario come La lunga ombra di Alois Brunner del drammaturgo siriano Mudar Alhaggi, che racconta l’ascesa e la successiva  sparizione di uno dei più feroci criminali nazisti, e come Aprendan del fuego del Collettivo cileno Pierre Menard,  che attinge ai testi di Roberto Bolaño per condurci alla genesi della dittatura cilena. Il dramma palestinese, che  sembra non avere fine, ispira Losing It, il lavoro della danzatrice/coreografa Samaa Wakim.

Mentre i temi della  precarietà del lavoro e della lotta per la sopravvivenza emergono nella storia autobiografica dell’artista  messicano Anacarsis Ramos, in palcoscenico insieme alla madre, vera protagonista dello spettacolo Mi madre  y el dinero. La lotta per l’indipendenza algerina è raccontata, con le tecniche del teatro di figura, nel lavoro della  compagnia franco-algerina Min el Djazaïr, mentre la danza anima le coreografie ironiche e giocose degli svizzeri  Thomas Hauert e Marco Berrettini.

La rinascita culturale delle First Nations australiane, evocata attraverso le  raki – le linee di canto delle comunità aborigene – prende forma nella performance musicale dell’artista coreana  Sunny Kim, accompagnata dall’ensemble MuSa Jazz.

Il programma delinea un viaggio attraverso le storie, i  popoli e i continenti per celebrare la pratica dell’invenzione artistica e la capacità umana di tessere e  drammatizzare racconti capaci di reinventare un futuro rispettoso dei diritti, dell’ambiente e di tutte le specie  che abitano il pianeta.”

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Evento di apertura 

 8 ottobre 2025 

Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Aleksandra Jovicevic e Marta Marchetti 

OMAGGIO A BOB WILSON 

Il Nuovo Teatro Ateneo apre la sua seconda stagione con un omaggio a Bob Wilson, artista che più di ogni altro  ha trasformato il teatro in un luogo di visioni e immagini. Una serata inaugurale che diventa dichiarazione  d’intenti: celebrare chi ha saputo aprire nuove strade alla scena contemporanea e riaffermare la vocazione del  teatro ad essere spazio di ricerca, sperimentazione e sguardo internazionale. 

Programma della stagione teatrale 2025/2026 

 23 ottobre 2025 – Teatro performativo 

Euripides Laskaridis / Compagnia Osmosis (Grecia) – per la prima volta a Roma 

TITANS 

Ispirato alla mitologia greca, TITANS è una favola assurda e grottesca che utilizza i linguaggi della performance  e della danza. Lo spettacolo è interpretato e ideato da Euripides Laskaridis, uno dei più acclamati artisti della  nuova scena greca, che ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. 

Prima degli dèi dell’Olimpo e anche prima del tempo, i Titani governavano l’universo. I Titani sono i primi esseri  escogitati dall’immaginazione umana. Perché andare così indietro nel tempo, così in profondità? Per cercare di  comprendere perché facciamo ciò che facciamo. In tutte le società si tende a credere e a lottare per concetti  ideali che riguardano sia noi che il mondo intorno a noi. Qual è lo iato tra ideale e reale? La fragilità umana? Un  umile promemoria sulla nostra mortalità e sui limiti come specie? Oppure un titanico fallimento nello stabilire  un ordine etico? Se TITANS è debitore di qualcosa lo è di ogni tentativo fallito – personale oppure collettivo – di  incarnare un archetipo privo di difetti: un sé integro, un mondo immacolato. 

 11 novembre 2025 – Teatro documentario 

Colectivo Pierre Menard (Cile) – prima italiana 

APRENDAN DEL FUEGO 

Liberamente ispirato ai testi di Roberto Bolaño 

Regia e regia audiovisiva di Italo Gallardo 

Dramaturgia e performance di Tomás Henríquez 

Performance di Heidrun Breier 

In collaborazione con IILA 

Con il sostegno di PAV 

Il Collettivo Pierre Menard presenta in Italia la sua ultima creazione, Aprendan del fuego, che coniuga arte  contemporanea, ricerca documentaria e memoria storica. Lo spettacolo, presentato in anteprima nel luglio  scorso al Centro culturale M100 di Santiago del Cile, rivisita la vita e l’opera di Carlos Lehman, una figura tanto  controversa quanto enigmatica: per alcuni, un artista brillante; per altri, un infiltrato della dittatura cilena. Ispirata da archivi inediti, la pièce segue le sue tracce, quale ufficiale dell’Aeronautica militare cilena che riuscì  ad infiltrarsi negli ambienti di sinistra prima del colpo di Stato del 1973. Sulla base di documenti, testimonianze  e interviste, lo spettacolo ricostruisce la sua storia e i rapporti che lo legavano all’universo letterario di Roberto  Bolaño, che lo rese un personaggio dei suoi romanzi La letteratura nazista in America e Stella distante

Attraverso l’analisi di lettere, fotografie, video e manoscritti, seguiremo le tracce di Lehman attraverso città  cilene come Concepción e Santiago, per poi passare per Amburgo e Barcellona. Questo itinerario ci permetterà di descrivere chi fino ad oggi era noto solo come frutto dell’immaginazione letteraria di Bolaño, ma la cui opera,  tutt’altro che fittizia, solleva interrogativi sui limiti etici e giuridici della produzione artistica. 

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli

 18 e 19 novembre 2025 – Nuovi formati / Teatro partecipativo 

Compagnia Ontroerend Goed (Belgio) – per la prima volta a Roma 

HANDLE WITH CARE 

In Handle with Care, la compagnia Ontroerend Goed offre il controllo e lo sviluppo dello spettacolo agli  spettatori, ma sta agli spettatori stessi dare forma all’esperienza. “Scegli il tuo ruolo: prendi l’iniziativa o osserva  mentre gli altri prendono decisioni che indirizzano la performance verso direzioni inaspettate. Gli spettatori  insieme riusciranno a creare qualcosa di speciale: un’esperienza condivisa ricca di riflessioni sul tempo, la  transitorietà e l’unione. Non preoccupatevi, in Handle with Care non ci sono scelte sbagliate. Ce la puoi fare.  Per un’ora, vivrai qualcosa di unico, fugace e irripetibile. Qui. Ora. Insieme. Nessuno ti guarda. Ciò che è tuo,  resta tuo. Prenditene cura. E mandaci una cartolina.” 

 27 novembre 2025 – Lezione concerto 

Sunny Kim (Corea/Australia) 

RAKI: WEAVING TRANSCULTURAL SONGLINES 

Con la partecipazione di MuSa Jazz 

In questa lezione concerto la cantante, improvvisatrice e ricercatrice coreano-australiana Sunny Kim presenta  brani del progetto Hand to Earth, nato dalla collaborazione con i musicisti Yolngu Daniel e David Wilfred,  appartenenti alle First Nations australiane (territori abitati dai popoli originari). Radicato nella tradizione canora  manikay del popolo originario Wagilak di Arnhem Land, questo lavoro indaga come le antiche linee di canto  (raki, “linea”) possano essere intrecciate con l’improvvisazione contemporanea e la pratica interculturale. Kim  riflette sulla propria ricerca riguardante i processi creativi sensibili al trauma e sulle modalità con cui questi  approcci plasmano la produzione musicale in contesti multiculturali. Attraverso una tessitura fatta di dialoghi  e voci soliste in collaborazione con l’ensemble musicale MuSa Jazz, costituito da docenti, studenti e personale  amministrativo della Sapienza, si invita il pubblico a considerare la musica come spazio di ascolto, guarigione  e connessione. 

 18 dicembre 2025 – Nuovi formati / Teatro partecipativo 

Nathan Ellis (Regno Unito) 

WORK.TXT 

Scritto e diretto da Nathan Ellis 

Prodotto da Eve Allin 

Produttore originale Emily Davis 

Musica e suoni di Tom Foskett-Barnes 

Drammaturgia di Sam Ward e Ben Kulvichit 

Aiuto drammaturgico di Grace Venning e Charlotte Fraser 

Work.txt è uno spettacolo per chi odia il proprio capo, per chi è già un capo e, in generale, per tutti quelli che si  chiedono cosa stanno facendo della propria vita lavorativa. “Odi il tuo lavoro? Vieni a lavorare per noi.” Work.txt è una performance sullo stress da lavoro, sul lavoro inutile, sul lavoro flessibile e precario. “Non ci  sono attori. I dipendenti sono assenti. Tu, lo spettatore, devi sostituirli. Timbri il cartellino, fai pause a intervalli  regolari e lavori in team. Ma sei il capo di te stesso e sei finalmente libero.” In questa performance il pubblico  legge un testo ad alta voce. “Insieme siete i dipendenti di una grande azienda in una grande città. Ma  all’improvviso succede qualcosa che non è nel copione.” Il testo contiene delle istruzioni e l’autore si rivolgerà  ad alcuni volontari. “Rimani sullo sfondo o ti presenti di fronte ai tuoi colleghi? Niente panico, entrambe le  opzioni sono valide.” 

Work.txt è una divertente riflessione sull’assurdità della nostra cultura del lavoro. 

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli

19 e 20 febbraio 2026 – Danza 

Thomas Hauert (Svizzera) 

TROGLODYTE_ZAUNGAST/ZAUNKÖNIG 

Il punto di partenza di Troglodyte è un complesso enigma psicologico, espresso nel titolo provvisorio e nel  sottotitolo dell’assolo “Zaungast/Zaunkönig”, incentrato sulla posizione dell’outsider, colui che non fa parte del  gruppo ma osserva dall’esterno. “Zaungast” è una parola tedesca che descrive qualcuno che partecipa ad un  evento a cui non è stato invitato e rimane dietro la recinzione (letteralmente: “ospite della recinzione”).  “Zaunkönig” è anche il nome tedesco dello scricciolo, un piccolo uccello canterino, minuscolo ma regale allo  stesso tempo, immaginato sulla recinzione. 

Il lavoro del coreografo si basa essenzialmente sulle possibilità di movimento del corpo. Thomas Hauert mira  ad aprire e sconvolgere il vocabolario e i metodi compositivi per proporre un linguaggio. 

25 febbraio 2026 – Dimostrazione di lavoro 

Emio Greco | Pieter C. Scholten (Italia/Paesi Bassi) 

WE, THE SHAMELESS: LA NUDA VERITÀ DELL’INTUIZIONE 

In collaborazione con il Balletto di Roma 

Evento organizzato con il prof. Vito Di Bernardi 

Il coreografo Emio Greco e il regista Pieter C. Sholten, in collaborazione con il Balletto di Roma, conducono un  programma che ruota attorno alla forza del corpo e dell’intuizione come fonti di creatività ed espressione.  Attraverso workshop, una lecture-performance e una sessione finale di condivisione e spettacolo, vengono  esplorati i principi fondamentali del metodo Double Skin/Double Mind: respirazione, salto, espansione e  riduzione. Questo approccio aiuta i partecipanti ad approfondire la consapevolezza del proprio corpo e a creare  una forte connessione tra fisicità e intenzione. 

We, the Shameless è il fulcro artistico del programma e indaga la tensione tra collettività e individualità.  Combina linguaggi di movimento unici e offre una narrazione in cui la curiosità senza vergogna e la  trasformazione sono centrali. 

12 marzo 2026 – Danza 

Samaa Wakim (Palestina) 

LOSING IT 

“Lo senti ancora il rumore delle bombe? Io ancora lo sento.” 

Crescere in una zona di guerra significa vivere e respirare politica. La coreografa e performer palestinese Samaa Wakim nel nuovo solo – Losing It – esplora come il trauma subito dalle generazioni precedenti si manifesti nel  proprio corpo e come quelle esperienze traumatiche possano modificare la percezione e la formazione della propria identità. 

Il lavoro attraversa le diverse vite immaginarie in cui ci si rifugia, quando la paura prevale e il mondo in cui vivi si  disintegra, il terreno su cui poggi i piedi diventa instabile, i suoni si distorcono e la vista si appanna. Lo spettacolo è stato creato insieme alla musica e ai suoni registrati in Palestina fin dal 2010. La colonna sonora  è suonata dal vivo dalla compositrice Samar Haddad King.

 17 marzo 2026 – Teatro di figura 

Compagnia Hékau (Francia/Algeria) 

MIN EL DJAZAÏR 

Algeri, inizio degli anni Cinquanta: Babeth e Simone sono due sorelle di una famiglia di mercanti di tessuti da  cinque generazioni. Le loro giornate scorrono tranquille, ma quando iniziano ad affrontare le responsabilità  dell’età adulta, il mondo attorno a loro è destinato a cambiare per sempre. Ebree per nascita ma di nazionalità  francese e algerine per tradizione e cultura, fanno parte di una comunità originaria destinata a frantumarsi e  scomparire per colpa della guerra che si abbatterà su di loro. 

Per costruire Min el Djazaïr – che significa “Dopo l’Algeria” – Nicole Ayach, responsabile della compagnia  Hékau, si è associata a Sarah Melloul, autrice, drammaturga e specializzata nella storia del Nord Africa. Le  autrici si sono ispirate a testi d’archivio e ai ricordi dei loro nonni per raccontare un episodio spesso dimenticato  della storia collettiva: la partenza forzata degli ebrei algerini. I documenti storici raccolti ci permettono di  navigare tra passato e presente tra proiezioni, canzoni d’epoca, ombre e figure. Immagini fragili supportate dalla  potenza emotiva dei brani musicali arabi ed ebraici eseguite in diretta. Un racconto d’esilio che ci tocca tutti. 

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli 

 24 marzo 2026 – Teatro di narrazione 

Marco Baliani (Italia) 

KOHLHAAS 

Di Marco Baliani e Remo Rostagno 

Tratto dall’opera Michael Kohlhaas di Heinrich von Kleist 

Attore narrante Marco Balzani 

Regia Maria Maglietta 

La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich  von Kleist in pagine memorabili. “Nel racconto mio orale – scrive Marco Baliani – è come se avessi aggiunto allo  scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non  più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica.  Così, ad esempio, tutta la metafora sul cerchio del cuore paragonato al cerchio del recinto dei cavalli, che torna  più volte nella narrazione, come luogo simbolico di un senso della giustizia umanissimo e concreto, è una mia  invenzione, nel senso etimologico del termine, qualcosa che ho trovato a forza di cercare una mia adesione al  racconto di Kleist.” 

 27 marzo 2026 – Danza 

*Melk Prod. / Marco Berrettini (Svizzera) 

JIDDU 

Coreografia di Marco Berrettini 

Interpreti Sébastien Chatellier, Kevin Fay, Tristan Ihne, Manuella Renard, Emma Terno 

Jiddu racconta la storia di una compagnia di danza popolare bavarese. Incapace di ottenere successo, decide di rubare danze da altri paesi e culture. Questo cambiamento “etico” dà origine ad un’enorme disputa tra i ballerini. “I nostri bavaresi si divideranno o è possibile una riconciliazione? E a quale prezzo la danza potrebbe riprendere?”

 31 marzo 2026 – Nuovi formati / Teatro partecipativo 

Carolina Rieckhof / Moyra Silva (Perù) 

UPROAR 

In collaborazione con IILA 

Rieckhof / Silva: una collaborazione tra due artiste peruviane, Carolina Rieckhof (costumista e scenografa) e  Moyra Silva (regista e filosofa del movimento). Le artiste si sono incontrate a Londra nel 2023, accomunate  dalla stessa frustrazione riguardo alle ingiustizie perpetrate dal regime dittatoriale che ha insanguinato le  proteste sociali peruviane. La loro collaborazione si è poi trasformata in un processo di creazione e di crescita  di consapevolezza, in grado di espandere la loro pratica artistica e di portarle ad esplorare le conoscenze  ancestrali delle popolazioni locali. 

Uproar è il risultato di un processo collaborativo in progress, un’esplorazione del movimento e del suono ispirato  dai saperi ancestrali peruviani. 

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli 

 12 aprile 2026 – Teatro autobiografico tra verità e finzione 

Anacarsis Ramos (Messico) 

MI MADRE Y EL DINERO 

In collaborazione con IILA 

Nel corso di sei decenni Josefina Orlaineta, madre di Anacarsis Ramos, ha esercitato nello Stato di Campeche,  una delle più povere regioni messicane, più di 40 mestieri diversi. 

Utilizzando tecniche teatrali e documentaristiche assistiamo allo svolgersi delle giornate di Josefina nel  tentativo di sopravvivere. Lo spettacolo riflette sulla crisi economica come stato permanente, sul lavoro che  occupa ogni spazio di vita personale e familiare, sulla precarietà, e sulla mancanza di tutele dei lavoratori  indipendenti nei diversi ambiti compresi quelli artistici e culturali. Lo spettacolo evidenzia l’importanza del  teatro come spazio di narrazione individuale e collettiva mentre, insieme a Josefina, per noi in scena con suo  figlio, scorriamo 60 anni di storia economica dello Stato di Campeche. 

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli 

 7 maggio 2026 – Teatro classico indiano 

Kapila Venu (India) – prima italiana 

PARVATI VIRAHAM 

Spettacolo di Nāṅgīār Kūthu 

Produzione del Natana Kairali di Irinjalakuda, Thrissur (Kerala, India del Sud) 

Con l’attrice-danzatrice Kapila Venu e i musicisti Kalamandalam Rajeev, Kalamandalam Hariharan,  Kalanilayam Unnikrishnan 

Evento organizzato con il prof. Vito Di Bernardi e la prof.ssa Carmela Mastrangelo 

In Parvati Viraham (“La separazione di Parvati da Śiva”), Kapila Venu inserisce la sua visione poetica femminista  dentro il Nāṅgīār Kūthu, la forma femminile del Kutiyattam – dal 2001 riconosciuto dall’UNESCO come  Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità – spingendo uno dei pezzi teatrali più famosi del  repertorio classico verso sottili e radicali cambiamenti che sono in sintonia con la sensibilità indiana  contemporanea. Kapila Venu è stata allieva del leggendario maestro di Kutiyattam Guru Ammannur Madhava ed è considerata oggi una delle più importanti attrici-danzatrici dell’India. È anche una protagonista della scena  internazionale della danza contemporanea per la partecipazione agli spettacoli di Min Tanaka e Akram Khan.

 13 maggio 2026 – Teatro e carcere 

Compagnia della Fortezza 

IL FIGLIO DELLA TEMPESTA 

Musiche, parole e immagini dalla Fortezza 

Concerto spettacolo per i trent’anni della Compagnia della Fortezza 

Di e con Armando Punzo e Andrea Salvadori  

Regia di Armando Punzo 

Musiche originali di Andrea Salvadori 

Produzione di Studio Funambulo|Carte Blanche/Compagnia della Fortezza, con il sostegno di Idealcoop  Cooperativa Sociale e Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra 

Evento organizzato con la prof.ssa Marta Marchetti e la prof.ssa Arianna Punzi 

Figlio della Tempesta è un concerto-spettacolo che rielabora l’universo sonoro e iconografico della Compagnia  della Fortezza, portando in scena l’indissolubile rapporto tra parole e suono prodotto dalla lunga collaborazione  fra Armando Punzo e Andrea Salvadori, drammaturgo musicale della Compagnia. Lo straordinario progetto  musicale-performativo, nato nel 2018 in occasione dei trent’anni della Compagnia della Fortezza, ritorna in una  nuova edizione arricchita dalle immagini e dalle musiche degli ultimi spettacoli di Punzo e dei detenuti-attori  del Carcere di Volterra. Lo spettacolo è presentato nel quadro delle attività di terza missione della Sapienza per  il Carcere (progetti Leggere vale la pena e Contrasto alle Discriminazioni, Carcere ed Eguaglianza). 

 17 maggio 2026 – Teatro documentario 

Mudar Alhaggi (Siria) 

L’OMBRA LUNGA DI ALOIS BRUNNER 

Alois Brunner, uno dei criminali nazisti più ricercati di sempre, implicato nella deportazione di oltre 100 mila  persone nei ghetti e nei campi di concentramento, ha eluso numerosi tentativi di arresto fuggendo a Damasco,  dove ha contribuito alla creazione dei servizi segreti siriani. Il drammaturgo siriano Mudar Alhaggi, arrivato nella  Berlino del XXI secolo come rifugiato, scopre la storia di Brunner e inizia a fare ricerche ossessive prima di  scomparire… Uno spettacolo avvincente, nel quale due attori fondono i frammenti della ricerca di Alhaggi con  la loro esperienza personale. La storia siriana e quella europea si intrecciano, in un’indagine mozzafiato  sull’esilio, la responsabilità, la memoria politica e il complesso filo che lega il passato al presente. Il lavoro, che  usa in larga parte elementi della storia biografica dell’autore, utilizza la finzione teatrale per trasmettere agli  spettatori la percezione di perdita dei protagonisti, della vita in uno spazio ridotto e costrittivo, un limbo, dove  ciascuno cerca di ricostruire la propria esistenza mantenendo la dignità. 

Spettacolo in lingua originale con sopratitoli

Fuori programma – Spettacoli e attività didattiche aperte al pubblico 

3 ottobre 2025 – Anteprima di Theatron – Teatro antico alla Sapienza 

EDIPO A COLONO 

Coordinamento di Anna Maria Belardinelli  

Ideazione e Regia di Adriano Evangelisti  

Aiuto regia di Luigi Di Raimo  

Musiche di Patrizio Maria D’Artista 

Assistente alla regia Francesca Pimpinelli  

Direzione tecnica di Gabriele Cavallari  

Costumi di Cicci Mura Luigina Ponzo  

Foto di scena di Danilo Serreli  

Service di STEA Soc. Coop.  

Elementi di scena realizzati in collaborazione con gli studenti della sezione di scenografia del Liceo Artistico  Caravaggio di Roma per attività di PCTO coordinati dal Prof. Francesco Mattei  

5 dicembre 2025 

SOLO UN TOCCO DI COLORE 

Evento organizzato dalla prof.ssa Sonia Bellavia 

Basato sull’epistolario Bertolt Brecht-Helene Weigel a cura di Erdmut Wizisla (Imparo: lavare piatti +  tazze. Epistolario 1923-1956, traduzione italiana di Daniela Padularosa) 

Da un’idea di Sonia Bellavia 

Regia di Francesco Bianchi 

Acting Coach Francesca Gatto 

Interpreti Valerio Barillà, Rebecca Clausi, Pablo Luis Rodriguez, Giulia Troise, Luca Venditti (e cast in via  di definizione) 

Al piano Andrea Di Iorio 

Assistenti alla regia Liliana Cerverizzo, Filippo Colaruotolo, Francesca Galera, Sara Innamorati e Emily  Mikos (studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia) 

Scene, video e comunicazione Ekin Yay, Manoosh Oroomi, Irene Moretti (studentesse della Facoltà  di Architettura) 

22 e 23 maggio 2026 

LE APOCALISSI DI ZEICHEN 

APOCALISSE NELL’ARTE 

Di Valentino Zeichen 

Evento organizzato dal prof. Gaetano Lettieri 

Ideazione e progetto di Marta Zeichen e Gaetano Lettieri 

Adattamento e regia di Anna Rita Chierici 

Scene di Anna Rita Chierici 

Costumi di Adriana Ruvolo 

Personaggi e interpreti: Maurizio Palladino e Anna Rita Chierici 

Voce registrata di Giuseppe Argirò

MATRIGNA 

Di Valentino Zeichen  

Evento organizzato dal prof. Gaetano Lettieri  

Ideazione e progetto di Marta Zeichen e Gaetano Lettieri  

Adattamento e regia di Simone Carella  

Con Iaia Forte  

Info e prenotazioni 

Mail: segreteria.nuovoteatroateneo@uniroma1.it 

Telefono: +390649914115 

Sapienza CREA – Nuovo Teatro Ateneo 

Centro di servizi per le attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo Sapienza Università di Roma 

Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma 

Edificio CU017 

Orario spettacoli: 20.30 

Sito: https://sapienzacrea.web.uniroma1.it/ 

Instagram: @sapienzacrea 

Ufficio Stampa StagioneNuovo Teatro Ateneo  

Maya Amenduni 

mayaamenduni@gmail.com 

+39 3928157943