LA MORTE E LA FANCIULLA al Teatro dei Filodrammatici di Milano: il nuovo progetto di Elena Bucci e Marco Sgrosso sul darsi della democrazia all’indomani di una dittatura

TEATRO DEI FILODRAMMATICI DI MILANO

dal 29 Gennaio al 1 Febbraio 2026

LA MORTE E LA FANCIULLA 

di Ariel Dorfman

traduzione di Alessandra Serra

progetto di Elena Bucci e Marco Sgrosso

regia di Elena Bucci

con la collaborazione di Marco Sgrosso

con Elena Bucci, Marco Sgrosso e Gaetano Colella

luci Loredana Oddone

drammaturgia del suono e registrazioni Raffaele Bassetti/Franco Naddei

assistenza all’allestimento Nicoletta Fabbri

costumi Nomadea

collaborazione ai costumi Marta Benini  

una produzione Centro Teatrale Bresciano 

in collaborazione con Le belle bandiere

compagnia sostenuta da Regione Emilia Romagna e Comune di Russi

in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Julia Tyrrell Management

In Prima Nazionale al Teatro dei Filodrammatici di Milano

 debutta 

La morte e la fanciulla di Ariel Dorfman

produzione del Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Le belle bandiere,

compagnia attiva dal 1993 e da oltre trent’anni punto di riferimento della ricerca teatrale italiana.

Lo spettacolo sarà in scena dal 29 gennaio al 1° febbraio,

la regia è di Elena Bucci con la collaborazione di Marco Sgrosso.

In scena: Elena Bucci, Marco Sgrosso e Gaetano Colella.

Un nuovo lavoro che si inserisce nel percorso coerente e stratificato della compagnia,

da sempre attenta al dialogo tra drammaturgia contemporanea,

memoria storica e responsabilità civile del teatro.

NOTE DI REGIA

‘L’azione si svolge ai giorni nostri, probabilmente in Cile, ma potrebbe trattarsi di un qualsiasi altro Paese che ha appena ottenuto la democrazia dopo un lungo periodo di dittatura’ – scrive Dorfman.

Rileggendo oggi questo testo, lo sguardo si allarga al mondo intero, mentre si moltiplicano governi autoritari che faticano a dialogare tra loro e si sfalda la memoria anche dei più recenti crimini contro l’umanità. 

La casa isolata e sospesa tra mare e cielo dove si svolge la vicenda, sembra molto vicina. 

Proprio lì, in una notte di pioggia, Paulina Salas attende il marito, Gerardo Escobar, di ritorno da un importante incontro politico che gli varrà un incarico di prestigio e di grande responsabilità nel nuovo governo democratico: è stato invitato a presiedere la commissione di indagine sui crimini della dittatura. Gerardo porta con sé uno sconosciuto, Roberto Miranda, che lo ha soccorso per un guasto alla macchina. Nel clima disteso generato dal nuovo respiro di speranza che permea tutto il paese, è naturale invitarlo in casa prima che riprenda il suo viaggio, nonostante l’ora e il luogo isolato. Miranda rifiuta, ma tornerà. Un incontro casuale innesca un viaggio nel tempo nel quale si rivelano traumi irrisolti, ombre e segreti nelle relazioni, sotterranee e impreviste ragioni che possono trasformare in vittime o carnefici, traditi o traditori. 

Le domande intorno a giustizia, verità e vendetta risuonano come echi di antiche tragedie.

Si incrina la superficie della realtà per fare emergere incubi, sogni e speranze, si apre un varco tra passato e presente, tra vivi e morti. Rivolgiamo il pensiero alle dittature del secolo scorso, alle tragiche ripetizioni della storia, al pericolo delle lusinghe del potere, alla lotta tra memoria e oblio. 

Quello che accade in quella pacifica casa sul mare evoca stadi affollati di prigionieri, tribunali, camere di tortura, un’antica città costruita sulla necropoli, le attuali guerre e dittature. 

Attraverso la molteplicità dei suoi codici, il teatro scardina le abitudini percettive per offrire nuovi punti di vista e diventa strumento di emozione e conoscenza. Passiamo dalla sceneggiatura cinematografica al testo teatrale, sospendendo a tratti il ritmo serrato del racconto per rivolgerci 

al presente. Le voci si moltiplicano in un’architettura sonora di echi, registrazioni, melodie accennate che corrodono la compattezza dei ‘personaggi’ rendendoli permeabili gli uni agli altri. Si rompe il silenzio che deriva da antiche ferite, dalla paura e dalla incapacità di guardare l’orrore dentro e fuori di sé. Da una sola storia se ne levano molte altre che rivelano a loro volta infinite memorie e testimonianze. Riusciremo a non ripetere gli stessi errori?

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Ariel Dorfman è nato in Argentina nel 1942. Trasferitosi in Cile, scampò all’arresto durante il regime di Pinochet e riuscì a fuggire rocambolescamente dal paese, come viene raccontato nel documentario A Promise to the Dead: the Exile Journey of Ariel Dorfman, premiato nel 2008 al Toronto Film Festival. Attualmente vive in Cile e negli Stati Uniti, dove insegna alla Duke University. La morte e la fanciulla ha avuto repliche in tutto il mondo. Roman Polanski, nel 1994, ne ha tratto l’omonimo film con Sigourney Weaver, Ben Kingsley e Stuart Wilson.

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GLI APPUNTAMENTI DELLA COMPAGNIA LE BELLE BANDIERE

Nel corso della stagione 2025/2026 la compagnia Le belle bandiere sarà impegnata in un articolato percorso di spettacoli che attraversa alcune delle principali piazze teatrali italiane, tra Emilia-Romagna, Roma, Milano e Napoli, confermando una presenza continuativa e riconoscibile nel panorama nazionale. Un itinerario che alterna nuove creazioni, anteprime e riprese di repertorio, ospitato in teatri stabili, spazi di ricerca e rassegne di rilievo, e che restituisce la misura di un lavoro costante, radicato nel tempo e capace di dialogare con pubblici e contesti diversi. Di seguito, il calendario completo degli appuntamenti.

Lo spettacolo va in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano
Orari: giovedì, venerdì e sabato ore 20.30 – domenica ore 16.00

1 dicembre ore 20.45, Teatro Comunale, Russi (RA)

Dal fiume ribelle un esperimento di racconto in musica in preparazione dello spettacolo (Elena Bucci)

4 dicembre ore 21, Teatro Studio, Treglio (CH)

A colpi d’ascia (Marco Sgrosso)

16 gennaio ore 20.45, Teatro Comunale di Russi (RA), anteprima 

La morte e la fanciulla (Elena Bucci e Marco Sgrosso)

dal 22 al 25 gennaio ore 20, Teatro Torlonia, Roma

Nella lingua e nella spada (Elena Bucci)

dal 29 gennaio all’1 febbraio, giovedì, ven e sab ore 20.30, dom ore 16, Teatro Filodrammatici, Milano, debutto nazionale

La morte e la fanciulla (Elena Bucci e Marco Sgrosso)

5 febbraio ore 21, Teatro Comunale di Ceglie Messapica (BR)

Risate di gioia (Elena Bucci e Marco Sgrosso)

13 febbraio ore 21, Teatro Due Mondi, Faenza (RA)

Risate di gioia (Elena Bucci e Marco Sgrosso)

dal 24 febbraio all’8 marzo, ore 20.30, dom ore 15.30, lunedì riposo, Teatro Mina Mezzadri, Brescia

La morte e la fanciulla (Elena Bucci e Marco Sgrosso)

26 febbraio ore 17, Teatro Mina Mezzadri, Brescia

Incontro pubblico a partire da La morte e la fanciulla: “Afferrare l’angelo della Storia”

dal 13 al 15 marzo, ven e sab ore 21, dom ore 16.30, Teatro Basilica, Roma, anteprima

Dal fiume ribelle (Elena Bucci)

22 marzo ore 17.30, Teatro Boni, Acquapendente (VT) 

Emma B. Vedova Giocasta (Marco Sgrosso)

dal 9 al 12 aprile, giov, ven ore 20.30, sab ore 19.30, dom ore 17.30, Teatro Argot, Roma 

Basso Napoletano (Marco Sgrosso)

dal 17 al 19 aprile, ven ore 19, sab ore 20.30, dom ore 18.00, Galleria Toledo, Napoli 

Non sentire il male dedicato a Eleonora Duse (Elena Bucci)

17 maggio ore 17, Teatro Nohma, Milano

Ritratto di Bambola (Elena Bucci)

SPETTACOLI DI ALTRE PRODUZIONI

dall’8 all’11 aprile ore 21, Nuovo Rifredi Scena Aperta, Firenze

Anghélos (Elena Bucci)

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Contatti:
Teatro dei Filodrammatici
tel. +39 02 7600 4816
biglietteria@teatrodeifilodrammatici.it

📣 Ufficio stampa Compagnia Le Belle Bandiere

Maya Amenduni
📱 +39 392 8157943
📧 mayaamenduni@gmail.com