Evento di beneficenza a sostegno dell’Associazione “Comunità San Filippo Neri – E poi ?“
BASILICA DI SANT’ANASTASIA AL PALATINO
16 Maggio 2025 – ore 20:30

“FINCHÉ SARÀ LUCE PER SEMPRE”
EVENTO DI BENEFICENZA
A SOSTEGNO DELLA
“COMUNITÀ SAN FILIPPO NERI – E POI?”
Roma, 16 maggio 2025 – Basilica di Sant’Anastasia al Palatino, ore 20:30
L’Associazione
“Comunità San Filippo Neri – E poi?”
in collaborazione con
Pensieri Meridiani e Associazione Più Comunicazione
con il contributo
dell’8xMille della Chiesa Cattolica
è lieta di presentare lo spettacolo
“Finché sarà luce per sempre”
un monologo per attrice e violoncello, scritto e diretto da Francesco d’Alfonso,
ispirato allavita di Sant’Anastasia.
L’evento a scopo benefico
si terrà venerdì 16 maggio 2025 alleore 20:30
nella Basilica di Sant’Anastasia al Palatino (Piazza di Sant’Anastasia, Roma)
L’attrice Irene Ciani, accompagnata al violoncello da Mattia Geracitano
darà vita al racconto del martirio della santa vergine romana
sotto la direzione di Francesco d’Alfonso, autore della drammaturgia
“Finché sarà luce per sempre” è un viaggio
nella storia e nell’anima di Anastasia, giovane romana di nobile famiglia
convertitasi al cristianesimo,
che affronta umiliazioni torture e martirio con una fede incrollabile
e la speranza di raggiungere lo Sposo celeste.
Tratto dagli scritti di Antonio Gallonio (1591), Giovanni Croiset (1728)
e Alfonso Maria de ’Liguori (1777),
il monologo si snoda tra momenti di profonda introspezione,
messi in risalto da melodie di Bloch, Schubert, Tchaikovsky, Britten e Pärt,
intrecciate ai versi del Cantico dei Cantici, di Turoldo e Newman.
La vicenda di Anastasia, che culmina nella sua rinascita spirituale,
diventa un canto di speranza e un invito
a scorgere la “luce dolcissima”
che illumina il cammino verso l’eternità.
L’evento è organizzato a sostegno
delle attività della
Comunità San Filippo Neri – E poi?, presieduta da don Gabriele Vecchione,
impegnata in progetti di guida e sostegno motivazionale verso i giovani e le loro famiglie.
L’ingresso è a offerta libera.
Le luci e la fonica saranno curate da Promu,
i costumi da Elina Maria Vaakanainen,
con la fotografia di @photogennari.
PER INFORMAZIONI:
WWW.COMUNITAEPOI.IT
SEGRETERIA@COMUNITAEPOI.IT
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L’ASSOCIAZIONE
L’Associazione
“Comunità San Filippo Neri – E poi?”
è nata da un sogno di un sacerdote,
don Gabriele Vecchione, di tre famiglie e di tanti amici. E dall’incontro con tanti ragazzi.
Filippo Neri, nella Roma piena di contraddizioni del XVI secolo,
soleva incalzare i suoi giovani con questa domanda sibillina: “E poi?”.
Perché niente di creato appaga il desiderio di un essere umano: desideriamo sempre ciò
che è più grande di noi. E perché niente è già scritto; ci può essere sempre un futuro.
E poi? è speranza.
A un certo punto il dolore di conoscere giovani senza desiderio e completamente ignari
della propria bellezza diventa inaccettabile. Benedetto dolore.
O si fa qualcosa o si soccombe.
La “Comunità E poi?” nasce dai volti dei ragazzi che non vogliamo lasciare indietro.
Grazie alla generosità delle Missionarie della Scuola, abbiamo trovato una casa che
ospiterà le famiglie e i ragazzi che hanno bisogno di un passaggio intermedio dalla loro
storia d’origine all’autonomia. In questa casa i ragazzi vivranno, mangeranno, studieranno,
lavoreranno. Potranno piangere, potranno gioire, potranno spiccare il volo.
Un giorno del 1544, nelle catacombe
di San Sebastiano, Filippo fu invaso
dal fuoco dell’amore di Dio.
Ah! Potessimo incendiare il mondo…
Grazie a chi vorrà contribuire al nostro sogno!
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LO SPETTACOLO
Finché sarà luce per sempre è un monologo per voce recitante e violoncello ispirato alla
storia di Sant’Anastasia, una ragazza romana di nobile famiglia che, convertitasi
clandestinamente al Cristianesimo, viene denunciata dai parenti al prefetto Probo, quindi
incarcerata, processata e uccisa.
La drammaturgia si sviluppa partendo dall’episodio – riportato dalle fonti
cinque/settecentesche – in cui Anastasia, dopo aver subito l’interrogatorio e le prime
torture, si ritrova, nel buio della cella, guarita da tutte le ferite: da quel momento è lei
stessa a raccontare la sua storia, sviscerando tutto il suo travaglio interiore, la sua
sofferenza, ma soprattutto la sua fede incrollabile nell’unico Dio che non tradisce.
Scavando nei recessi della sua anima pura di ragazza, attraversando un sentiero
impervio, feroce e lirico al tempo stesso – in cui echeggiano versi del Cantico dei Cantici,
di Turoldo e di Newman insieme a melodie di Bloch, Schubert, Tchaikovsky, Britten, Pärt –
Anastasia sperimenta la disperazione della solitudine, l’atrocità della violenza fisica, ma
anche la forza della preghiera,
l’abbandono alla volontà di Dio
e la certezza dell’anastasis, della resurrezione.
Con la scandalosa caparbietà dei santi, Anastasia non si stanca mai di camminare,
comprende che in fondo l’amore è una cosa semplice, e scorge, infine, una luce
dolcissima che viene dal cielo,
che la invita a seguirla
«oltre la landa e la palude,
oltre il dirupo e il torrente».
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IRENE CIANI
Attrice
Attrice dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico,
ha terminato il corso di perfezionamento professionale del Teatro di Roma
ed è stata diretta da Robert Wilson
nella ripresa di “Hamletmachine”
di Heiner Müller
in tournée dal Festival dei Due Mondi di Spoleto
al Piccolo Teatro di Milano.
A seguire
Emma Dante con “Le Baccanti” di Euripide,
prima al Teatro di Roma
poi in tournée all’interno del circuito AMAT.
Ha terminato, nel ruolo di Rossana, la tournée di “Cyrano de Bergerac”
con la regia di Arturo Cirillo, prodotto da MARCHE TEATRO,
Teatro Nazionale di Genova,
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale,
ERT Emilia Romagna Teatro
e sta portando avanti la nuova produzione
“Don Giovanni” in tournée da ottobre 2024.
Sta inoltre collaborando con
il Teatro Due di Parma.
È andata in scena con “Oreste”
di Elvira Frosini e Daniele Timpano
con la supervisione musicale di Ivan Talarico
presso il Teatro India di Roma;
“Terremoto”, il nuovo progetto di PAV
nell’ambito di Fabulamundi
Playwriting Europe “New Voices”
condotto da Roberto Scarpetti e con la supervisione di Mario Martone.
È andata in scena al Teatro Torlonia di Roma
con “Molto rumore per nulla ovvero tante pene per una cosetta da niente”
di William Shakespeare con la regia di Tommaso Capodanno.
La scorsa estate è andata in scena nei Teatri di Pietra con “La scelta” di Francesco
d’Alfonso, una riscrittura dall’Oreste di Ritsos e dalle Coefore di Eschilo.
È coinvolta nel lavoro di Marco Filiberti con cui sta portando avanti numerose residenze artistiche in vista di diverse produzioni, fra le altre “Cahiers d’écriture” ha debuttato al Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve e al Teatro Castagnoli di Scansano
ed è in programma una ripresa nel2025 al Teatro Verdi di Padova.
È un primo studio su À la Recherche du Temps Perdu di Marcel Proust,
progetto che terminerà nel 2027.
Inoltre da Settembre 2022 sta approfondendo
la ricerca artistica con Giancarlo Sepe
presso il Teatro La Comunità di Roma.
La sua carriera teatrale trova solide basi
nella formazione con Lorenzo Salveti
di cui è stata assistente alla regia
nel suo ultimo lavoro,
Giorgio Barberio Corsetti, Massimiliano Civica,
Thomas Ostermaier, Valentino Villa,
Arturo Cirillo, Michele Monetta,
Massimiliano Farau, Jean-Paul Denizon,
Galatea Ranzi, Laura Morante,
Filippo Gili e Giorgina Pi.
Si dedica al teatro sperimentale che la vede coinvolta in diversi Festival,
fra gli altri: Quartieri dell’Arte, InDivenire, Dominio Pubblico e Flautissimo.
Collabora con giovani esordienti
della scena teatrale come Francesco Petruzzelli,
autore e regista di “Vox Family”,
vincitore del Festival InDivenire 2017
come miglior testo, miglior spettacolo, migliore attrice protagonista.
Con il medesimo spettacolo e con il nuovo progetto di Stand-up Comedy “Sarò greve”
dello stesso Petruzzelli, è andata in scena a giugno 2022 al Teatro Elfo Puccini di Milano.
Nel mese di luglio 2022 ha debuttato
al Teatro Argentina di Roma con
“Al pappagallo verde” di Arthur Schnitzler, regia di Roberto Gandini
dopo “In principio era nessuno”,
regia di Roberto Scarpetti, Antonietta Bello,
a cura di Andrea Pocosgnich
al Teatro Valle di Roma.
A seguire
ha debuttato presso lo spazio off di Fortezza Est
con “La mia amica è d’accordo”
di Massimo Odierna,
spettacolo successivamente andato in scena
allo Spazio Diamante all’interno
del Festival InDivenire23
dove ha vinto il premio della giuria
per “progetto originale”
e che ha definitivamente debuttato
in versione integrale
con il titolo “La Figlia di Kioto Zhang”
al Teatro Lo Spazio di Roma dove
sarà nuovamente in cartellone ad aprile 2025.
È coinvolta in diversi lavori di Marco Lucchesi
“Alcune parole del ‘900 – GELOSIA”,
(produzione TdR), “Calvino” (produzione TdR) e
“Ti leggo”, quest’ultimo promosso
da Treccani Editori.
Altro progetto è “Piccola Bottega”
a cura di Roberto Scarpetti, Pav/Fabulamundi,
lacasadargilla, promosso dal Teatro di Roma.
Nel 2016 fonda il collettivo Nonnaloca con cui ha vinto la menzione speciale per
“Vuoi tu” di Veronica Chirra, nell’undicesima edizione di Scintille 2020,
progetto promosso da Festival Asti Teatro, Tieffe Teatro Menotti Milano
e la Fondazione Piemonte dal Vivo. Sempre del collettivo “Sospese” e “Cerase”
ovvero uno spettacolo in bicicletta, la risposta creativa del collettivo al periodo di lockdown.
Al Teatro Paisiello di Lecce ha portato avanti
un progetto su Dante Alighieri in collaborazione
con il Teatro Pubblico Pugliese
mettendo in scena l’Inferno
in “Dante e le altre stelle”
e collabora come attrice nelle scuole per i Laboratori Teatrali Integrati “Piero Gabrielli”.
Sul suolo romano è stata impegnata come responsabile di movimenti scenici e coreografici date le sue competenze di danza classica, moderna e contemporanea dovute a tanti anni di studio.
Inoltre ha approfondito le sue capacità canore
con duevocal coach differenti:
Rosanna Rossoni (repertorio classico)
e Daniele Carta Mantiglia (musical empop).
Sono anni che ha preso parte,
in qualità di socio collaboratore,
al Centro Produzioni Artistiche
Officine Montecristo di Arezzo
e insieme hanno organizzato
l’“Arezzo Crowd Festival”,
una manifestazione pensata con l’intento
di avvicinare i giovani al mondo del teatro
e valorizzare compagnie emergenti del settore.
Ha inoltre ideato e curato
la direzione artistica della rassegna teatrale e cinematografica “TaC – Theatre and Cinema”
all’interno di ARE Festival – Artist in Rome Experience nel contesto dell’Estate Romana
e l’evento SPOILER-ART, iniziativa realizzata all’interno di WEGIL,
promossa da LAZIOcrea S.p.A.
Parallelamente ha concluso
il percorso universitario con una tesi
in Storia del Teatro moderno e contemporaneo
a La Sapienza di Roma
in Letteratura Musica Spettacolo,
dopo gli studi svolti alla Sorbonne di Parigi.
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MATTIA GERACINANO
Violoncellista
Classe 1999, intraprende lo studio del violoncello all’età di 10 anni. Dall’età di 15 anni
si distingue in numerosi concorsi nazionali e internazionali, classificandosi sempre tra
i primi posti. Durante gli anni del liceo, sotto la guida della Mª Elisabetta Cagni,
comincia la sua attività in vari progetti orchestrali e cameristici,
rivestendo anche il ruolo di solista.
Ha frequentato Masterclass con violoncellisti di fama internazionale come Gabriele
Geminiani, Luigi Piovano,
Rafael Rosenfeld, Giovanni Gnocchi,
Brannon Cho e Thomas Demenga.
Diplomatosi al conservatorio “Ottorino Respighi” sotto la guida del M° Michele
Chiapperino con lode e menzione d’onore, è stato allievo del M° Paolo Andriotti
presso l’accademia musicale “Sherazade” di Roma, dei Maestri Francesco Dillon e
Paolo Bonomini presso la Scuola di Musica di Fiesole e del M° Alessio Pianelli presso
l’accademia “Avos Project” di Roma, dove si sta attualmente perfezionando in musica
da camera e dove dal 2021 riveste il ruolo di docente dei corsi base di violoncello.
Dal 2024 frequenta il corso di alto perfezionamento in Musica da Camera presso
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Ha suonato in formazioni cameristiche
per istituzioni come la IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti),
Accademia Filarmonica Romana,
Accademia degli Sfaccendati,
Villa Pennisi in Musica, Classiche Forme e
“Horto chamber music Festival” (Grecia).
Ha collaborato con diversi direttori d’orchestra,
tra i quali Antonio Pantaneschi,
Simone Genuini, Donato Renzetti
ed Enrico Onofri.
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FRANCESCO D’ALFONSO
Drammaturgo e regista
Calabrese di origini, romano di adozione,
lavora presso l’Ufficio l’Università
del Vicariato di Roma, per il quale coordina
la sezione AFAM-Alta Formazione artistica, musicale e coreutica,
dedicandosi all’ideazione, direzione
e produzione di progetti artistici e culturali.
È stato direttore artistico
delle rassegne musicali
40 Concerti nel giorno del Signore,
Musica d’estatemal Laterano
e della rassegna di musica sacra e arte contemporanea Natalis in Urbe.
È stato ideatore e direttore artistico del progetto
“Una porta verso l’Infinito.
L’uomo e l’Assoluto nell’arte”
promosso dal Vicariato di Roma
in collaborazione
con il Pontificio Consiglio della Cultura,
collaborando con artisti del calibro di Franco Battiato, Andrea Camilleri, Riccardo Muti, Dacia Maraini, Monica Guerritore, Jannis Kounellis, Lina Wertmuller, Mario Martone, Ermanno Olmi, Franca Valeri.
Ha curato rubriche di arte e cultura
su varie testate giornalistiche
e ha collaborato con Rai Storia
e con il Teatro dell’Opera di Roma.
È stato coautore e coregista,
col suo maestro Rocco Mortelliti,
dello spettacolo “Io la musica son. Il mito di Orfeo”, rappresentato al Teatro Quirino di Roma
per il IV centenario dell’Orfeo di Monteverdi;
ha scritto e diretto, su commissione dell’AICC-Associazione Italiana di Cultura Classica,
La morte della Pizia (da F. Dürrenmatt), rappresentato in varie città italiane.
Ha diretto la docuserie in sei puntate
“Di chiaro e di scuro. Controstoria del Caravaggio romano”,
i documentari
“Dante è vivo. A 700 anni dalla morte”,
“Un giorno al Laterano”,
“Raffaello, Roma e l’ideale del Rinascimento”,
“Napoleone e Roma: storia di un sogno”
Ha curato la direzione artistica, la regia teatrale e le musiche dei docufilm
“Quindi arrivammo a Roma. La seconda nascita della Città Eterna” (Ulalà film, 2022)
e “In quei giorni divenne eterna. Roma, città degli opposti vangeli” (Ulalà film, 2023).
Nel 2023 ha scritto e diretto
Ricordate che eravate violini.
Meditazione notturna per una voce sola,
andato in scena al Teatro Belli di Roma,
con Giorgio Sales e Lorenzo Sabene.
Per gli allievi dell’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”
ha scritto “Lì, dov’è la nostra dimora”
e “Oltre quello che c’è”,
andati in scena al Palazzo Lateranense
in occasione della
Giornata delle Arti nel 2024
e nel 2025 (regia di Andrea Giuliano).
Il suo progetto teatrale
Andromeda o della memoria ritrovata
(libera ricostruzione della tragedia perduta
di Euripide, Andromeda)
è stato finalista al festival inDivenire 2024
e andato in scena allo Spazio Diamante a Roma.
Nell’agosto 2024 è stato in tournée in Calabria e Sicilia con “La scelta” (drammaturgia e regia),
liberamente tratta da G. Ritsos e Eschilo, con Irene Ciani e Matteo Santinelli.
Nell’aprile 2025 dirige al Teatro Palladium di Roma un nuovo adattamento di
“Oltre quello che c’è”, con la partecipazione straordinaria di Rebecca Bianchi,
étoile del Teatro dell’Opera di Roma.
Nell’aprile e maggio 2025 è in Calabria
e a Roma con la sua nuova drammaturgia
“Finché sarà luce per sempre”
e al Teatro romano di Ostia antica
con un suo adattamento
dell’“Antigone” di Sofocle.
A giugno 2025 debutterà al Teatro Nuovo Ateneo di Roma con il suo nuovo spettacolo
“Gran Teatro Bernini” (drammaturgia e regia).
È socio della Deputazione di Storia Patria
per la Calabria e ha al suo attivo
vari saggi storici tra cui
“L’onesto solitario” (Città del Sole edizioni, 2015)
e due saggi dedicati alla critica shakespeariana
a cavallo tra Ottocento e Novecento,
“Amleto e Ofelia” (Città del Sole edizioni, 2016)
e “Macbeth, Re Lear, Otello”
(Città del Sole edizioni, 2016).
