
Complice un tiepido pomeriggio dell’ottobre romano, ci si è ritrovati ieri al nuovo evento di Giuseppe Manfridi, uno dei massimi drammaturghi italiani, in un lussureggiante ecosistema fatto di vetro, di verde e di luce.
Al “Vivi Le Serre” in via Decio Filipponi 1 ad accogliere i presenti c’era la Balduina’s Cultura e la sua impeccabile organizzazione, appassionatamente tesa alla valorizzazione della cultura sul territorio.

Occasione d’incontro – promossa dalla casa editrice Edizioni Efesto – l’annuncio dell’avvio dello “Shakespeare Zone”: un nuovo progetto ospitato al Teatro Nous, nuovo teatro della Capitale, sorto nel quartiere Trieste con la direzione artistica di David Gallarello. Spazio che ospiterà mensilmente occasioni d’incontro con l’ultimo lavoro di Giuseppe Manfridi dedicato a Shakespeare, “il libro – come lui ama definirlo – che ho iniziato a scrivere da quando sono nato”: Shakespeare sul Titanic. “La storia di una storia, quella di Romeo e Giulietta, che nasce molto prima di Shakespeare e continua a vivere anche dopo di lui”.

Perché “ ogni storia non è che il segmento di sé stessa e ha nel capolavoro che sembra cristallizzarla una tappa di transito, non di più”. L’idea di incontri periodici, con cadenza mensile, al Teatro Nous nasce dal desiderio di creare una comunità di persone curiose nello scoprire cosa può nascere da questo testo di Manfridi. Non a caso pensato e realizzato con una struttura libera, che permette di esplorarlo come farebbe un flâneur: vagando per i suoi paragrafi, osservando e sperimentando i vari itinerari. Senza fretta, senza una meta precisa. Come aprendo una mappa e scegliendo di volta in volta i vari percorsi per arrivare ad un’eventuale meta.

Nell’occasione d’incontro di ieri, Manfridi ha ripercorso i possibili alpha e omega della storia di Romeo e Giulietta rintracciabili, il primo, già in età ellenistica per arrivare poi al secondo con il film Titanic di James Cameron. Passando per Le Metamorfosi di Ovidio, il Boccaccio della Quarta giornata, la novella di Luigi da Porto, la novella di Matteo Bandello, il poema di Arthur Brooke (a cui attinge Shakespeare). E ancora: l’opera lirica di Vincenzo Bellini, il musical West Side Story fino ad arrivare al film Titanic. E chissà quali forme ancora prenderà la storia di Romeo e Giulietta.
Prologo necessario, questo, ad introdurre il tema dell’incontro della serata: “Innamorarsi e Amare, in Shakespeare e …oltre” .

Innamorarsi – sottolinea Manfridi citando Shakespeare – è come un lampo di cui non si fa in tempo a dire lampeggia. Un lampo di mistero che – in un tempo che si sottrae a quello della storia – ha il potere di far assurgere quel lui o quella lei su tutti gli altri. Romeo e Giulietta – ha inoltre sottolineato Manfridi – è tra le opere dalla letteratura occidentale moderna, “la più irrinunciabile per il suo dirompente valore politico”. Per la prima volta, infatti, la giovinezza viene colta nella sua capacità di modificare il mondo. Al di là di ogni pedagogia incentrata sulla propedeutica, con Shakespeare Verona entra nel mondo presentandosi come una città spaccata da una faida familiare, che le scelte della giovinezza di due ragazzi – per la prima volta -spingono ad un concreto confronto tra le parti.

Amore e’ invece quello tra Renzo e Lucia che, pur conoscendosi sempre di più e quindi pur rinunciando alla potenza del mistero, continuano a scegliersi. Dando vita ad una nuova lingua, tutta loro: un loro idioletto. Come accade ogni volta tra amanti.

La serata è stata così apprezzata dai presenti (che avevano sovraffollato la sala) che una fertile sinergia di disponibilità tra Giuseppe Manfridi, la Balduina’s Cultura e Vivi Le Serre ha permesso che l’incontro si prolungasse oltre il previsto, in considerazione delle appassionate domande che sono seguite alla stimolante narrazione di Giuseppe Manfridi.
Il prossimo appuntamento con Giuseppe Manfridi e le meraviglie che si celano nel suo Shakespeare sul Titanic è fissato per il 21 Novembre p.v. presso il Teatro Nous di via Lucrino, 15 (quartiere Trieste).

Recensione di Sonia Remoli
