Al Teatro Porta Portese sta arrivando L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE di Antonella Antonelli – una produzione Teatro da Viaggio –

TEATRO PORTA PORTESE

dal 22 al 25 Maggio 2025

Dal 22 al 25 Maggio 2025

Al Teatro Porta Portese

Una Produzione Teatro da Viaggio APS

“L’Impresario delle Smirne” di Antonella Antonelli da Carlo Goldoni

Con 

Antonella Antonelli, Domenico Argentieri, Maria Grazia Bordone

Manuel Kilani, Elena Mancastroppa, Natasha Milesi, Tiziana Narciso

Giovanni Prattichizzo, Maria Adele Russo, Alessio Serafini

Direttore di Scena: Marco Perreca

Assistente alla regia: Maria Grazia Bordone

Produttore Esecutivo: Massimiliano Milesi

Regia di Antonella Antonelli



Teatro Porta Portese, Via Portuense 102 ROMA

Dal Giovedì al Sabato Ore 20,30 – Domenica Ore 18,00

Info e Prenotazioni: 3298658537

http://www.teatrodaviaggio.com


‘L’Impresario delle Smirne’ si svolge in cinque Atti molto snelli e immediati. 

Il primo introduttivo, d’atmosfera, e un po’ misterioso.

Il secondo è più focalizzato sui ‘musici’ e sui loro intrighi e falsità.

Il terzo è un cadeau di Goldoni, che ringrazio, alla possibile versatilità del riadattamento. Il fulcro posizionato esattamente al centro dello scorrere dell’Arco Scenico, della Scena e della Scenografia.

Il Quarto Atto è senza dubbio il più movimentato e divertente, in stile Goldoniano, per come la nostra compagnia l’ha sempre interpretato, preparatorio all’Atto conclusivo.

Il Quinto Atto si può definire risolutivo, ma in divenire, ci spinge a credere che ci sia qualcosa ‘dopo’. Ebbro di aspettative e speranze, per chi, come noi, sa bene che il teatro non ci rende ricchi, ma ci arricchisce e ci unisce e rafforza relazioni legate al solo desiderio di andare in scena e dare il massimo. ‘Mi piace che siate buone colleghe, non occorre mica che siate amiche’ dice la Contessa Lasca.

Un giorno e una notte di speranze, delusioni e albagie (meravigliosa parole che si suggerisce Goldoni e che si riferisce con eleganza ai sogni del mattino, i più belli) con i personaggi che vanno su e giù per le scale che la vita offre.

“Omnium rerum, heus, vicissitudo est”. 

Ovvero, tutte le cose hanno la loro vicenda e nulla vi è di stabile. Parlava già di impermanenza Terenzio nel suo ‘Eunuchus’ nel 161 a.C., e pare che da questa frase sia derivato il nostro detto ‘il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale’, ma intendiamoci, sempre in un moto perpetuo che ci vede a volte protagonisti in ascesa, a volte spettatori in rovina.

È grazie a questa metafora che ho deciso di mostrare in scena, oltre ai pannelli di carta di Gelso che da sempre accompagnano i nostri Goldoni e che daranno con il loro movimento una parvenza di ambienti diversi, soltanto due scale unite: grigie, perché il colore appartiene  ai protagonisti con i loro sali-scendi.

Sono queste che simbolicamente rappresentano non solo il pentagramma, ma consentono al pubblico di scorgere nel movimento in scena, l’alternarsi delle vicende e dell’immediatezza della vita e delle sue vicissitudini.

Il luogo è Venice, esonimo e copia di Venezia, il tempo è un tempo meraviglioso, come quello della villeggiatura, musicalmente allegro come il Charleston, fabulistico come una città costruita per realizzare un sogno (Venice anni 10-20 del secolo passato), il posto, il ‘Victory’, un albergo sul lungomare, ed i protagonisti? Sono tutti al verde, ormai diventati solo ‘Polvere di stelle’, ma nel loro immaginario illusi da promesse di viaggi e grandi ricchezze, di castelli ‘non in aria ma in terra’ afferma Carluccia, e pronti a salpare per attraversare il mare e recarsi in un posto sconosciuto ‘Le Smirne’, dove ad attenderli ci sarà certamente la folla, la ricchezza, la magnificenza, l’amore e l’agognato riconoscimento, ‘non importa la paga, importa l’onore’ dirà la giovanissima Annina. Ma tra il sogno e la realtà li aspettano grandi fatiche, combattute a suon di battute, battibecchi, suppliche, pettegolezzi e ripensamenti, come spesso accade, ancora oggi, nel mondo del teatro e non solo.

Ma di fronte alla resa dell’impresario, quando ormai la sconfitta, sembra destinata a compiersi, ecco elevarsi il ‘Deus ex machina’, il pensiero ‘pratico’ e gratuito di chi ‘tutto questo lo fa con leggerezza e se ne compiace e si diverte’ la risolutrice ‘Contessa Lasca’. E la resilienza alla fine metterà pace e accomunerà le diverse anime in un progetto che ripercorrerà le tappe del ‘già vissuto consapevole’ per decisione unanime. ‘Gli irresponsabili’ crescono e diventano padroni del loro destino, saranno tutti uguali e collaborativi nella giocosa battaglia per la sopravvivenza ed il successo.

Solo se crediamo ad un progetto comune e abbiamo intorno persone motivate, possiamo realizzare i nostri sogni.

Antonella Antonelli


Massimiliano Milesi

      Collaboro con Antonella Antonelli dal “Tartufo” di Molière del 2017. In questi anni la Prima Attrice e Dramaturg di Teatro da Viaggio ha attraversato con me un vero oceano in tempesta: compagnie in subbuglio, teatri che chiudono e misteriosamente riaprono, allievi attori di tutte le tipologie, attrici e attori “cartellino” (“quanto mi dai, il resto non mi interessa”) ma anche veri e propri angeli calati dal cielo, sino al termine di un amore trentennale con il  Teatro di Via Capo d’Africa 32 – praticamente casa- e l’apertura del “Piccolo Teatro Carlo Goldoni”. E non abbiamo, forse, avuto contatti e lavorato con le piccinerie ed i capricci di Cruscarello, Tognina, Annina, Carluccio, Lucrezia, Pasqualino? Quanti Alì ci sono venuti incontro portando soldi e poi lasciandoci nella tempesta? Ne ricordo qualcuno, e l’ultimo è meglio non nominarlo perché rischierei una causa in tribunale. 

     Per questo, lo scorso anno, a vent’anni dalla “Locandiera”, “l’Impresario delle Smirne” è stata una scelta naturale. Antonella lo ha, come suo solito, rivoltato e ricostruito. Si è calata, anche come personaggio, all’interno del testo in un lavoro di limatura che finirà il giorno della generale. E chi, meglio di lei, poteva anche dirigerlo? Il risultato sarà, come sempre, originale.

Massimiliano Milesi – Produttore Esecutivo