Al Festival di Musica Antica all’Aventino le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach con SIMONE PIERINI

BASILICA DEI SANTI BONIFACIO E ALESSIO ALL’ AVENTINO

15 Giugno 2025

Simone Pierini

Varcando l’ingresso della meravigliosa Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, ad ospitare il pubblico un’insolita ed accurata disposizione delle sedute, proprio nel mezzo della navata centrale della Basilica.

Cura necessaria per accogliere e proteggere, come in un abbraccio riflettente, le caratteristiche timbriche del clavicembalo.

Predisposti spazialmente per un’esperienza d’ascolto ottimale, con piacevole impazienza si è attesa l’entrata in scena del clavicembalo e, a seguire, del giovane ed affermato clavicembalista romano Simone El Oufir Pierini, nominato dalla radio britannica Classic FM tra i 30 musicisti under 30 più importanti del 2024. 

Il Maestro Giorgio Sasso introduce all’ascolto


Pierini si esibisce versatilmente sia al clavicembalo che al fortepiano, con un repertorio che spazia dal XVI secolo fino alla fine del XIX secolo. Le sue registrazioni sono state trasmesse da emittenti radiofoniche come Rai Radio 3, Radio Classica, Radio Vaticana, SRF 2 Kultur (Svizzera), RTVE (Spagna). La sua incisione delle opere per fortepiano dell’ultimo compositore attivo della dinastia Couperin, Gervais-François Couperin, ha ottenuto una nomination per il Preis der Deutschen Schallplattenkritik, 2025/1.

Domenica 15 giugno u.s., in occasione del secondo dei sette concerti del “Festival di Musica Antica all’Aventino” diretto dal Maestro Giorgio Sasso – rassegna dedicata al grande repertorio vocale e strumentale dei secoli XVII e XVIII eseguito su strumenti storici, in una delle più suggestive cornici architettoniche della Capitale – Simone El Oufir Pierini ha eseguito “Le Variazioni Goldberg BWV 988” nella versione appositamente composta da Johann Sebastian Bach per clavicembalo a due tastiere.

Le Variazioni Golberg vanno a costituire l’ultima parte dell’ “opera prima” di Bach, intitolata Clavier-Übung, cioè Esercìzio per Tastiera. Una raccolta di opere accumunate in apparenza da una destinazione esclusivamente didattica. La pubblicazione di questa ultima parte dell’”opera prima” denominata Aria con diverse variazioni per clavicembalo con due tastiere e’ del 1741. Solo più tardi ebbe il titolo, apocrifo, di Variazioni Goldberg.

Le Variazioni Golberg possono definirsi riproposizioni continue di una stessa idea musicale, sottoposta a continue modifiche – anche profonde – rispetto alla sua forma originaria.
Un piccolo trattato di scienza armonica. 

La straordinaria bellezza di questo lavoro è dovuta al fatto che le variazioni non costituiscono una trasformazione ed elaborazione di un nucleo armonico-melodico “ben definito”: il cosiddetto “tema, presente, ad esempio, ne le “Variazioni Diabelli” di Beethoven, o ne le “Variazioni sopra di un tema di Paganini” di Brahms. 

Anche per questo motivo le Variazioni Goldberg di Bach non brillano esclusivamente per uno stupefacente rigore matematico – che richiede nell’esecutore un’acuta abilità, e con Simone Pierini ne abbiamo assaporato tutto il multiforme splendore – ma rappresentano anche una straordinaria fonte di ispirazione per diverse forme d’arte, che amano esplorare la relazione tra musica-movimento-spazio. 

”Il silenzio degli innocenti” diretto da Jonathan Demme

Nel cinema, ad esempio sono utilizzate per la loro ricchezza emotiva: per la loro capacità di evocare atmosfere complesse. La loro struttura musicale – con l’aria iniziale e le successive trenta variazioni – indaga una vasta gamma di espressioni: dalla malinconia alla gioia; dalla contemplazione alla drammaticità. Risultando adatte a sottolineare momenti chiave della narrazione: aggiungendo profondità emotiva alle scene, o creando un senso di mistero e di introspezione. 

Goldberg Variations, 1992, regia Walter Verdin, Biennale Danza 2019

L’esecuzione di cui ci ha fatto dono Simone Pierini é stata seguita con particolare trasporto da parte degli spettatori, predisposti a lasciarsi rapire dalle emozioni suscitate dalla seduzione dei suoni sapientemente esplorativi delle profondità dell’animo umano. Complice il sinergico appeal timbrico del clavicembalo: così metallicamente convincente; così cromaticamente caleidoscopico nella resa della gamma timbrica. 

Al Maestro Giorgio Sasso la gratitudine per aver valorizzato la talentuosità di Simone Pierini, così giovane per affrontare questo monumento sacro della musica, eppure così enormemente meritevole. 

Interminabili e impetuosi gli applausi.

-.-.-.-

Il Festival di Musica Antica all’Aventino è una produzione di Progetto Sonora Impresa Sociale Srl ed è organizzato da Associazione Insieme Strumentale di Roma e ACMT (Associazione Culturale Marco Taschler), con il contributo del Ministero dei Beni Culturali.

-.-.-.-

Recensione di Sonia Remoli