TEATRO AMBRA JOVINELLI, il 27 e il 28 Febbraio 2023 –

Nell’immaginare questa commedia musicale, l’eclettico Andrea Ortis sceglie di mettere al centro della narrazione un libro: quello sulla vita e sulle opere di un uomo disarmato e disarmante qual era Vincent Van Gogh.

Andrea Ortis, autore, regista e attore nello spettacolo “Van Gogh Café”
Cosa c’è di meglio di un libro per originare incontri, quelli belli, che non si dimenticano più ? “In un libro ci possono stare tutti – si dice nello spettacolo – come in un Café o in una Stazione !”. O come nel suo adattamento: Andrea Ortis riesce, infatti, a trovare il modo per far sì che “il libro di Van Gogh” faccia incontrare anche palco e platea.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
Attraverso delle grandi proiezioni animate in 3D su di un velatino è come se anche noi del pubblico sfogliassimo insieme ai protagonisti quello stesso libro. Fermandoci contemporaneamente sulle stesse pagine che, come quadri impressionisti in movimento, avvolgono lo spettatore e la scena trasformandola in una “Notte Stellata” o in un “Campo di grano con volo di corvi”.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
Ortis, oltre che autore e regista, in questo spettacolo è anche attore nel ruolo di M. Louis Philippe: un antiquario o, come lui ama definirsi, “colui che cerca di cercare”. Un lettore. Obiettivo del regista è infatti quello di rendere manifesto allo spettatore come le vicende di Van Gogh si intreccino a quelle dei protagonisti. E a quelle di ogni lettore. Perché non siamo solo noi a leggere un libro ma è anche il libro che ci legge.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
Filo conduttore della narrazione di Ortis è portare in scena lo sguardo, carico di un’umanità incessantemente incantata, proprio dell’uomo Van Gogh. Un uomo abitato, contemporaneamente, da un continuo peregrinare in cerca di ascolto ma anche da una solitudine profondamente fitta.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
È, quello di Ortis, il voler portare in scena il dis-velamento di un uomo capace di entrare nei “disegni” di ognuno di noi, nei nostri “quadri”. Ritrovandoci partecipi. Questo è il desiderio di Vincent: un desiderio tenerissimo e feroce, sul quale viene “dipinta” l’interpretazione dei personaggi in scena. La parola-colore. E le stesse luci.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
A fare da sfondo, la Parigi di metà ‘800 attraversata dalla raffinatezza dei più grandi parolieri e cantanti francesi: da Edith Piaf a Charles Aznavour fino a Yves Montand. Una Parigi vista con gli occhi dei frequentatori e del personale di lavoro di un Café Chantant, luogo di divertimento e di pensiero, frequentato da letterati e artisti del calibro di Vincent Van Gogh, George Braques, Cezanne, Renoir, Manet, Gauguin, Modigliani.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
Come nei migliori Cafè Chantant anche quello in scena ha una sua orchestra dal vivo e una sua chanteuse. E poi ballerine.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
Il quadro coreografico è “un quadro” nei quadri, nel quale Ortis ama immergerci. E brilla. E vibra, trascinandoci in un ritmo vertiginoso. Interrotto solo da irrefrenabili applausi.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis
Un meraviglioso modo di festeggiare l’Anniversario dei 170 anni dalla nascita di Vincent Van Gogh.

Una scena dello spettacolo “Van Gogh Café” di Andrea Ortis